Compagni di viaggio
Ho letto un suo articolo, “Compagni di viaggio”. A cosa si vuole riferire?
“Compagni di viaggio” è la risultante di una serie di riflessioni trascorse in molti anni di libera professione. Vivo il percorso con un paziente verso l’intervento chirurgico come un viaggio unico, meraviglioso, che non sarà mai lo stesso sia con lo stesso paziente che con altri. Compagni di viaggio sono i pazienti che valutano l’operato del loro conducente. Il rapporto di vicinanza con il paziente è fondamentale: non ci può essere un rapporto asettico in un’esperienza così coinvolgente anche da un punto di vista psicologico.
Trovo che sia importante sapere di avere accanto a sé oltre che un chirurgo anche un buon compagno di viaggio.
La chirurgia estetica non è un gioco. I pazienti che si rivolgono al chirurgo plastico sono persone.
L’elettività della chirurgia non significa che si possa trascurare una relazione umana e un approccio psicologico adeguato.
È impossibile scindere la perizia chirurgica dall’abilità psicoanalitica. È un obbligo morale.
In questo senso il “viaggio” rappresenta anche un modo di gestire l’intervallo cronologico della percezione dei risultati dell’intervento: in genere 7-20 giorni sono i tempi tecnici per la definizione del risultato, ma il “viaggio” dura molto di più e termina con la interiore e autonoma consapevolezza di aver compiuto un percorso unico, soddisfacente, perfetto.
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