sabato 23 aprile 2016

Artestetica Milano: Che caratteristiche deve avere una struttura sanitaria ?

Artestetica Milano: Che caratteristiche deve avere una struttura sanitaria ? 

Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

A proposito di sicurezza: che caratteristiche deve avere una struttura sanitaria in cui vengono effettuati gli interventi di chirurgia estetica?
Una clinica deve innanzitutto essere una struttura certificata dalla ASL di competenza, con sale operatorie attrezzate adeguatamente e predisposte per affrontare con massima celerità ed efficacia delle eventuali, per quanto improbabili, emergenze. Il principio cardine è la responsabilità dello specialista: eseguire interventi importanti (lifting, blefaroplastiche, mastoplastiche) a livello ambulatoriale è pericoloso per la salute della paziente, oltre a configurare una responsabilità gravissima per il chirurgo in caso di problemi durante l’intervento. La sicurezza è basilare: la salute diventa ben altra cosa rispetto all’estetica. Mai farsi affascinare da prezzi stracciati: significano quasi invariabilmente un grave pericolo per la salute, un indebito risparmio su tutto quanto costituisce il costo di una struttura adeguata all’intervento che si pratica. È sempre raccomandabile rivolgersi a specialisti referenziati, reperibili e presenti sul territorio. Il paziente deve poter contare sulla presenza del proprio chirurgo quando più lo ritiene necessario. 

Qual è il momento più gratificante per Lei dopo un intervento di chirurgia estetica?
Per me il momento più bello è quello del ringraziamento da parte della paziente al suo risveglio. È molto toccante, con la mano che l’ha operata, tenere la mano di una paziente nel momento in cui le viene comunicato che l’intervento è andato per il meglio.

Artestetica Milano: Momento più giusto per affrontare un intervento?

Artestetica Milano: Momento più giusto per affrontare un intervento? 

Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

Qual è il momento dell’anno più giusto per affrontare un intervento di chirurgia estetica?
Bisogna distinguere tra chirurgia del viso e del corpo. Per quanto riguarda la chirurgia del viso, il risultato è ottimale in quasi tutti i periodi dell’anno, con l’unica eccezione dei periodi di maggiore esposizione al sole, tra la metà di luglio e la fine di agosto. Il viso non risente fortemente delle escursioni termiche ai fini di un postoperatorio corretto, diversamente da seno, fianchi, addome e arti inferiori. Per interventi in queste zone, che richiedono più tempo per la risoluzione di edemi postoperatori, è sconsigliabile programmare l’intervento oltre la seconda metà di giugno. 

In preparazione ad un intervento chirurgico, è importante una cura della dieta?
Per pazienti in forte sovrappeso, ad esempio, una valutazione nutrizionistica attenta è fondamentale ed indispensabile ancor prima della pianificazione di un intervento. Personalmente addirittura sconsiglio fermamente l’intervento di body contouring nei casi di abbondante sovrappeso, perché il problema non si trova in squilibri di distribuzione adiposa che è possibile correggere stabilmente con un intervento, ma in una alimentazione o in abitudini errate. Quando eventualmente una buona impostazione dietologica venga seguita con efficacia, è possibile pianificare un intervento per quando si prevede di raggiungere una riduzione ponderale adeguata, che va comunque valutata caso per caso.

Quale tipo di assistenza postoperatoria è richiesta per gli interventi di chirurgia estetica?
Per interventi importanti come il lifting del viso o il body contouring è importante un riposo assoluto in clinica, con un ricovero postoperatorio di almeno una notte, che può essere prolungato in caso di operazioni particolarmente rilevanti o di pazienti sopra i sessant’anni.

Artestetica Milano: Risultato finale di un intervento di medicina estetica

Artestetica Milano: Risultato finale di un intervento di medicina estetica 

Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

Che importanza ha la tipologia della pelle nel risultato finale di un intervento di medicina estetica?
La tipologia della pelle è assolutamente determinante per quanto riguarda, ad esempio, gli interventi di body contouring. Delle pelli non compatte, prive del tono dermico necessario per un risultato efficace, sono una fortissima controindicazione all’intervento: sarebbe possibile persino un peggioramento, poiché l’aspirazione di una quantità di adipe anche modica in pazienti con un derma sottile e atonico può determinare dei cedimenti con risultati mediocri e poco stabili. L’esame obiettivo che viene effettuato alla prima visita è fondamentale per una corretta valutazione sull’opportunità dell’intervento. 

Quanto influisce lo stile di vita sulla pelle nella preparazione ad un intervento?
Nel caso, ad esempio, di un lifting muscolare, l’abitudine al fumo abbondante è una controindicazione all’intervento. Da un punto di vista vascolare e cicatriziale l’influenza della nicotina può essere molto negativa. Per chi si vuole sottoporre a lifting del viso, addominoplastica, mastoplastica o mastoplessi, riduzione mammaria, e in generale in tutti quei casi in cui avvenga uno scollamento della cute durante l’intervento, l’astensione dal fumo almeno per 15-20 giorni prima e dopo l’operazione è assolutamente obbligatoria. Una totale sicurezza della buona riuscita dell’intervento vale di gran lunga un piccolo sacrificio. Ugualmente deleterio a lungo termine risulta l’uso di grandi quantità di alcool, specialmente per quanto riguarda l’efficace mantenimento dei risultati di un lifting muscolare del viso.

È consigliabile avere particolare cura della pelle prima dell’intervento con l’applicazione di creme e idratanti?
Sicuramente. Inoltre, nei casi più severi di anelasticità della pelle in preparazione ad interventi importanti come ad esempio il body contouring, si può anche pensare a qualche seduta di radiofrequenza per dare maggiore compattezza e sostegno ad un derma ipotonico. In alcuni casi queste sono precondizioni fondamentali per potersi sottoporre all’intervento.

Si è parlato di preparazione all’intervento. Lei pratica queste sedute preparatorie anche nel suo studio?
Lo studio medico ArtEstetica dispone di tutte le apparecchiature necessarie per preparare correttamente le pazienti che possono averne giovamento agli interventi che richiedono una condizione ottimale del derma per poter essere eseguiti. Bisogna comunque ricordare che questa possibilità non vale per tutti: esistono dei casi in cui vi può essere controindicazione all’intervento, oppure nei quali non si sia disposti a rinunciare a malsane abitudini (il fumo, l’alcool) che inficerebbero il risultato. Viceversa, per pazienti con derma non ottimale ma collaborativi e motivati, ci sono molti spazi di intervento preparatorio tramite sedute di radiofrequenza, e più in generale di tutti i metodi che consentono di preparare efficacemente la pelle ad una pratica chirurgica. 

Come si possono trattare dei tatuaggi indesiderati, che il paziente desidera rimuovere?
La rimozione dei tatuaggi è oggi possibile con estrema efficacia. I laser di ultima generazione consentono ottimi risultati con quasi tutti i tatuaggi, ma almeno personalmente sconsiglio sempre un intervento di rimozione a meno di che non ci sia una fortissima motivazione e decisione da parte del paziente, ad esempio come ad esempio potrebbe avvenire per sopravvenute esigenze lavorative.

Artestetica Milano: Il body contouring e perché è sempre più richiesto?


Artestetica Milano: Il body contouring e perché è sempre più richiesto? 


Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

In questo periodo, con l’avvicinarsi della bella stagione, la donna vuole sentirsi ancora più piacente del solito e prepararsi al meglio per la prova costume. Cos’è il body contouring e perché è sempre più richiesto? 
Il body contouring è una metodica chirurgica altamente innovativa, che consente in un unico tempo operatorio un rimodellamento corporeo completo e proporzionato fra la parte superiore e inferiore. In un solo intervento si può aspirare le adiposità localizzate dalle zone in cui sono sovrabbondanti e distribuirle, riutilizzandole, nelle aree in cui spesso si assiste ad una ipotrofia, come il seno o i glutei. Ad un addome tonico, ad una coscia più affusolata, ad un fianco più regolare si può associare una misura in più a livello del seno e un gluteo più tonico, più proiettato e più alto. 

In che parte del corpo si possono ottenere i risultati migliori?
Senz’altro gli arti inferiori sono la parte in cui il risultato dell’intervento risulta più visibile, non soltanto per l’effetto della lipoaspirazione ma anche e soprattutto per il rimodellamento dell’adipe in zone di carenza e per una armonizzazione completa e piacevole con il resto del corpo. Si può snellire e tonificare degli arti inferiori troppo importanti ed equilibrare la silhouette con una proiezione del gluteo, che spesso risulta carente di tono. C’è inoltre una forte indicazione per le donne che desiderano un intervento sul seno ma non sono attratte dall’idea di una protesi tradizionale. Il vantaggio più grande è l’esecuzione di tutte queste correzioni (perché sempre di correzioni si può trattare, mai di cambiamenti o modifiche) in un unico tempo, con un risultato istantaneo altrimenti possibile soltanto con interventi numerosi e graduali. 

L’obiettivo, in ogni caso, resta sempre la naturalità del risultato.
Certamente: ogni donna ha le sue proporzioni, la sua altezza, la sua circonferenza ossea, le sue peculiarità anatomiche. Il risultato va sempre programmato su una base anatomica individuale, le cui proporzioni vanno studiate e rispettate per avere un approccio chirurgico efficace e naturale. 

Molti chirurghi estetici promettono risultati favolosi. Non c’è il rischio di imbattersi in medici un po’ improvvisati con questa pratica?
Il body contouring è una pratica che per il chirurgo necessita di un training molto approfondito e specifico, assai ben delineato, che è impossibile improvvisare anche per uno specialista. Si tratta di una chirurgia sui generis, ed è sempre importante rivolgersi a professionisti che nel loro curriculum abbiano una corposa formazione in questo particolare intervento.

martedì 19 aprile 2016

ITAeventi n 16 Dr. The Face Antonio


ITAeventi n 16 Dr. The Face Antonio Distefano

Dr. “The Face”
Concetti psicologici del lifting



Il volto, delle donne in particolare, è come  un’ opera d’arte che non si dovrebbe modificare mai  senza conoscere il progetto, ma un alleggerimento come fosse la pulizia e il restauro di un’opera d’arte di grande valore.

di Antonio Distefano www.antoniodistefano.it




Dr. Antonio Distefano
Specialista in Chirurgia Plastica
Ricostruttiva ed Estetica


Il volto, delle donne in particolare, è come  un’ opera d’arte che non si dovrebbe modificare mai  senza conoscere il progetto, l’idea dell’artista.
Non dissimile è il lavoro del chirurgo plastico al quale parimenti si richiede non un cambiamento ma una correzione, un alleggerimento come fosse la pulizia e il restauro di un’opera d’arte di grande valore.
Ogni volto ha una una struttura che il chirurgo deve osservare e analizzare molte volte per scegliere la tecnica più appropriata per un risultato consono alla sua forma e alla età della paziente.
Ogni viso possiede uno scheletro, una muscolatura dalla quale d’impatto, istintivamente si riconosce non solo la sua storia ma anche la chiave corretta per poter intervenire efficacemente col massimo della naturalezza quasi da non indurre a fare, in chi ci osserva dopo l’intervento, la solita  affermazione: “ Ha fatto qualcosa al viso, ha cambiato faccia”.
In questo senso mi spaventa la leggerezza e la frettolosità  con la quale alcune donne affidano la cura del proprio volto a coloro che possono sconvolgerne l’equilibrio dei lineamenti. Così come mi spaventano coloro che non solo  pretendono  di “cambiare” il proprio volto per essere più belli o seducenti ma che includono nell’intervento la risoluzione di disagi di altra origine.
Un lifting non potrà mai convertire una  persona timida ad una estroversa, una depressa ad una felice.
Il lifting non determinerà un cambio radicale nella vita emozionale di una persona.
Permetterà di amplificarne qualità , stati emotivi , passioni, istinti già presenti attraverso una maggiore autostima verso se stessi.
Parimenti non illudiamoci di eliminare le borse di grasso sotto le palpebre o di far risalire il collo di 5 cm  faticando 3 ore in palestra tutti i giorni,  non mangiando o rinunciando ad un sano calice di vino al giorno, perché tutto questo non potrà lontanamente risanare gli inestetismi di un viso che ha perso tonicità e forma.
Cosi come non bisogna illudersi che un sano lifting porterà indietro il tempo  di 20 anni, riconquistando amori perduti,  seminando cuori infranti o procurando avanzamenti di carriera  perché questo parimenti non si verificherà .
Il lifting è un atto d’amore solo verso se stessi. Una forma di rispetto, di relativismo dal quale si riparte per raggiungere un assoluto: il proprio Io.
Un viaggio unico e meraviglioso che mai potrà avere eguali.
L’imbarco verso un microcosmo dove chirurgo e paziente affronteranno insieme le gioie di una meta comune: l’approdo verso un macrocosmo nuovo.
Non il perseguimento di una bellezza perfetta o idealizzata.
La bellezza non sempre è sinonimo di perfezione perche la stessa è camaleontica ed evolutiva.

La bellezza è anche imperfezione, valore che rende unico il volto di ogni persona ,
che amplificherà e che gli darà un valore aggiunto.
E’erroneo ritenere che tutte le donne si sottopongano ad un lifting per frivolezza o per narcisismo. E’ plausibile che lo facciano anche per disagi della propria vita di relazione o per un istinto ancora vivo che reclama diverse necessità di conferma che famiglia e lavoro hanno intorpidito. Bisogni di concedersi degli spazi di “ sano egoismo”.
Cosa certa e di diversa origine è invece la difficoltà di saper invecchiare serenamente, indipendentemente da altri fattori.
Presuppone sacrifici e molta volontà.
Invecchiare male è tipico di moltissime persone; invecchiare al meglio non è impossibile ed è la richiesta sempre più crescente ma che non deve essere una missione obbligatoria e maniacale dal momento che i chirurghi  possono fare molto ma non certamente miracoli.
Ciò che personalmente mi impaurisce non è la tecnicità dell’intervento, la difficoltà della correzione ma “ l’angolo buio” che può celarsi dietro gli occhi delle pazienti. Un  buon risultato sarà fallimentare se dietro ad esso si celerà una persona ombrosa , se la luce nei suoi occhi sarà spenta.
Si può avere la stessa luce negli occhi a sessanta e settant’anni come a venti continuando a essere curiosi di ogni nuovo giorno perché a partire da una certa età il passato e il futuro sono solo desideri che non devono diventare una meta forzata.
Volti stanchi e spesso timorosi che, nei colloqui con il chirurgo, non sono espressione di incertezze o di indecisioni della ferma volontà di invecchiare bene ma testimonial anche di paure come quella di non riconoscersi dopo l’intervento. Tengo a precisare che un moderno e corretto lifting vettoriale non può modificare nessun lineamento e che la paura è probabilmente legata alla abitudine della propria immagine che l’occhio ha scolpito dentro la nostra mente dalla quale non ci si vuole distaccare, inducendo nella paziente la falsa idea di una modifica e non di una correzione.
Assuefarsi per troppi anni ad un viso appesantito, dove non si riconosce più il confine fra il contorno mandibolare e il collo, dove le guance si presentano incavate per il rilassamento dei muscoli mimici che si adagiano e si ripiegano nelle depressioni ossee dello scheletro facciale, fa perdere aderenza a ciò che allo specchio la paziente  da una parte vede e riconosce come self ma che dall’ altra parte si scontra o con il  desiderio di migliorare correggendone la pesantezza o con la non accettazione del tempo che passa (disconoscimento del proprio self ).

Tutte ferite che offuscano la mente e che ogni chirurgo deve saper cucire lasciando nessun segno visibile possibile.
Artista di un involucro saldamente legato ad un contenuto sano che non perderà la sua compattezza al minimo bradisismo, lontano da quella protezione che io medico chirurgo non potrò garantire quando, alla fine del viaggio, dovrò lasciare ogni paziente alla propria vita, alla curiosità di percepire ciò che dentro il proprio Sé dovrà ricominciare a vivere e a strutturare secondo livelli “altri” da quelli vissuti nel nostro viaggio.
Livelli superiori che vigileranno per una vita inter relazionale più alta dove l’insicurezza per un addome non perfetto o un seno non conico verranno travolti da sovrastrutture che disintegreranno qualsiasi interferenza di uno specchio meno impietoso che non proietterà più quotidiani confronti obbligati.
Il lifting come iter personalizzato che va oltre la pura correzione dell’eccesso muscolo-cutaneo, di un’ovale perduto o di un collo cadente e ondeggiante per agire più profondamente intervenendo su una migliore percezione dell’Io corporeo globale quasi a volersi liberare di una forma non più riconosciuta come “self “ ma che vuole  intercettare una nuova essenza di sé.

lunedì 18 aprile 2016

Artestetica Milano: Quali inestetismi può risolvere l’utilizzo del botulino?



Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it


Dott. Distefano, quali inestetismi può risolvere l’utilizzo del botulino?
La tossina botulinica, o più comunemente “botulino”, serve a distendere le cosiddette rughe dinamiche, cioè quelle rughe che derivano da un’eccessiva contrazione muscolare. Caratteristiche sono le rughe trasversali della fronte, le rughe corrugatorie o “del pensatore” sul sopracciglio, le rughe ai lati degli occhi. Il botulino è stato inizialmente approvato dalla Food and Drugs Administration per l’utilizzo nel terzo superiore del viso, seguito nel corso degli anni da un impiego mirato e limitato a dosaggi inferiori nel terzo medio e nel collo. Le applicazioni in queste aree del viso risultano più delicate ed è necessario l’utilizzo di una diluizione maggiore, onde non incorrere in possibili complicazioni. 

Allora il botulino può essere usato anche per le più difficili rughe del collo?
Il botulino ha sicuramente un impiego molto proficuo anche per le rughe del collo, ma questo trattamento deve essere effettuato imprescindibilmente da medici esperti, che conoscano alla perfezione l’anatomia del collo e soprattutto che utilizzino la tossina botulinica con un corretto dosaggio.

Il botulino, se ripetuto con una certa frequenza, può essere dannoso?
Il botulino, quando impiegato nelle dosi corrette, non è dannoso se chi ne fa uso non soffre di patologie che lo rendono controindicato: SLA, sclerosi multipla, cefalee ed  emicranie neurologicamente accertate ed in terapia ed altre patologie neuro-muscolari. 

Quando è necessario invece affidarsi ad un lifting chirurgico?
Quando di fronte ad uno specialista giunge un paziente con un cedimento importante della linea mandibolare, la cui forma si è persa, quando la guancia è scesa molto e si presenta con infossamenti o depressioni della cute e del sottocute e il collo inizia a presentare importanti rilassamenti centrali e laterali, non esiste trattamento che possa garantire un riposizionamento corretto delle fasce muscolari come un lifting chirurgico ben pianificato. Un corretto approccio chirurgico, rivolto alle strutture fascio-muscolari del volto e non alla pelle, è l’unica tecnica che permetta in maniera efficace la correzione di 10-15 anni di invecchiamento.

Quali sono le possibili correzioni della palpebra cadente?
Vi sono diverse soluzioni possibili. Se si cerca una soluzione di lunga durata (una blefaroplastica ben condotta può durare anche 15-20 anni) non è sufficiente limitarsi all’eliminazione dell’eccesso cutaneo, ma è necessario intervenire anche sui depositi adiposi retromuscolari che pesano sulla palpebra e che sono la causa più importante del suo rilassamento. Per la palpebra inferiore, ad esempio, l’inestetismo più comune è rappresentato dalle cosiddette “borse”, che non significano solitamente un eccesso cutaneo, bensì adiposo. Inoltre, dove non ci sia eccesso cutaneo (in particolare per giovani pazienti) e dunque la necessità di un’incisione esterna classica, la blefaroplastica inferiore può essere eseguita anche dall’ interno palpebrale (blefaroplastica trans-congiuntivale) consentendo un recupero post-operatorio molto più breve.

Artestetica Milano: A seguito di questo intervento più incisivo, restano cicatrici visibili?


Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it


Come si può intervenire su un un addome leggermente abbondante?
Le metodiche di intervento possibili sono varie. La meno invasiva è la lipoaspirazione che mira a ridisegnare la linea dei fianchi e della parete addominale anteriore. Quando non vi sia una debolezza della parete muscolare addominale, e non sia presente un eccesso di tessuto cutaneo, la lipoaspirazione rappresenta l’intervento di scelta. Viceversa, nel caso in cui l’eccesso adiposo sia associato ad un cedimento muscolare si può optare per la lipoaspirazione combinata ad una addominoplastica, attraverso la tonificazione chirurgica della parete muscolare e la resezione dell’eccedenza cutanea. 


A seguito di questo intervento più incisivo, restano cicatrici visibili?
Nel caso di una mini-addominoplastica ,dove non vi sia grande eccedenza dermocutanea, le cicatrici, eseguite poco oltre la linea del pelo pubico, risultano meno estese se comparate a quelle risultanti da un’addominoplastica tradizionale. Affidarsi ad uno specialista esperto è anche in questo caso fondamentale, oltre che per un’esecuzione a regola d’arte delle suture, anche per valutare con precisione l’intervento corretto da eseguire su ogni singolo paziente. Ad esempio, a volte la sola lipoaspirazione su addome moderatamente abbondante spesso non dà esiti soddisfacenti poichè limitandosi alla sola rimozione dell’adipe non  risolve una eventuale debolezza della parete addominale e delle fasce dei muscoli retti. Questa condizione può essere valutata e corretta efficacemente da uno specialista accorto e di comprovata esperienza. 


Con questo tipo di intervento è possibile il ritorno ad una tonicità ottenibile altrimenti soltanto con esercizi fisici?

È certamente possibile. Bisogna ricordare che vi sono anche situazioni per le quali il ricorso ad un intervento è risolutivo. Per chi ha subito uno o più parti cesarei, che rappresentano spesso un evento drammatico per la tonicità della parete addominale, il recupero efficace del cedimento dei muscoli che vanno dall’arcata costale inferiore sino al pube è impossibile con il solo esercizio fisico. Questo diventa tuttavia agevole tramite un intervento di addominoplastica, a condizione che sia comunque reso massimamente efficace da uno stile di vita sano e da un’alimentazione corretta.

Ultimamente si parla di body contouring. È un efficace metodo di tonificazione del corpo?

Il body contouring è la più recente metodica studiata per “scolpire” il corpo in cui si presentino eccessi di adipe localizzati. Tipiche zone di interesse sono i fianchi, l’addome, l’interno ed esterno cosce e ginocchia. Il tessuto adiposo eccedente viene aspirato e riutilizzato per il posizionamento dove ve n’è carenza, ad esempio sul seno per chi non desidera sottoporsi ad una mastoplastica additiva, oppure su glutei che manchino di tonicità.
L’obiettivo da perseguire in ognuno di questi interventi è sempre l’armonia. Non si interviene mai per alterare una proporzione: un risultato piacevole non è il frutto di una modifica, ma sempre di una correzione, del ristabilimento di un equilibrio armonico fra le parti.

Artestetica Milano: Come convincerebbe una paziente ad affidarsi alla sua professionalità?



Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

I glutei sono una parte importante del corpo di una donna. Nel caso vi si dovesse intervenire, quali sono le soluzioni possibili?

Il gluteo risulta sempre una regione di difficile correzione, principalmente a causa non solo della sua complessità anatomica ma anche delle numerose sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto. Inoltre, differentemente da altre zone come il viso, caratterizzato da molte fasce muscolari e di spessori ridotti, il gluteo presenta una sola struttura muscolare di spessore molto importante. Presenta una profondità di cinque centimetri, ed è sormontato da uno strato adiposo di spessore variabile. L’obiettivo è comprendere con precisione l’area dell’inestetismo. Il cedimento o lo svuotamento gluteo possono essere causati da una carenza dello strato adiposo, oppure da una carenza del tono muscolare. Un accurato esame è fondamentale per scegliere la procedura più corretta di intervento. La metodica più semplice è costituita dal lipofilling, ossia l’aspirazione di tessuto adiposo da zone in cui sia presente in eccesso e il suo riposizionamento nel gluteo che ne è carente. Quando invece vi sia una discesa o una marcata atonia muscolare e non siano presenti aree donatrici adeguate per un lipofilling, l’intervento di elezione è costituito dall’inserimento di una protesi intramuscolare. La finalità della protesi è di aumentarne sia il volume che amplificarne la proiezione per riconferirgli tonicità. 

Parliamo di un intervento molto richiesto, la mastoplastica additiva.
Cosa è importante sapere prima di sottoporsi all’intervento?


Il seno di ogni paziente va osservato in tutte le sue proiezioni e rapporti con le regioni contigue per avere la completa certezza che l’impianto protesico sia proporzionato con le aree circostanti. L’intervento viene eseguito dopo una visita approfondita nella quale la paziente può valutare con l’aiuto dello specialista la protesi più adatta al suo seno. Sono impiegati dei modelli di prova delle protesi che saranno similari all’ impianto definitivo. Va da sé che ogni impianto protesico deve essere commisurato alle proporzioni complessive del corpo, con particolare riferimento alla circonferenza del braccio, all’ampiezza della clavicola e alla statura della paziente. 

Come convincerebbe una paziente ad affidarsi alla sua professionalità?

Più che convincere una paziente ad affidarsi a me, il mio consiglio è di rivolgersi sempre ad un professionista realmente specializzato in chirurgia plastica,ricostruttiva ed estetica e non a medici considerati legalmente equipollenti che si siano improvvisati chirurghi plastici a seguito di corsi brevi. Chi è un vero specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica ha seguito un corso universitario di cinque anni in cui ha approfondito innanzitutto le pratiche della chirurgia ricostruttiva, ovvero delle ustioni, malformativa, oncologica, traumatologica, che fungono da indispensabile base propedeutica per una corretta consapevolezza anatomica necessaria alla esecuzione della chirurgia estetica. Al di là di una indubbia maggiore sicurezza riguardo la perfetta riuscita dell’intervento, oltre alla garanzia della migliore gestione possibile di una eventuale complicanza. 

Per quanto riguarda la chirurgia estetica maschile, quali sono gli interventi possibili per il volto?


Il volto maschile, rispetto a quello femminile, necessita di un approccio diverso. La chirurgia del viso deve essere meno incisiva e prevederà una correzione degli inestetismi in modo più moderato. Anche l’impiego dei filler e del botulino non deve essere eccessivo in quanto un viso troppo liscio ed esente da rughe donerebbe un risultato femminilizzante. Pertanto l’impiego dei filler e del botulino devono essere sempre parsimoniosi. L’approccio sarà graduale, per poi eventualmente optare per una correzione ulteriore. Difficilmente sarà necessario un lifting prima dei sessant’anni, a meno di cedimenti muscolari veramente importanti. In età inferiori l’unica procedura chirurgica che può risultare effettivamente consigliabile e giustificata è la blefaroplastica superiori e/o inferiore

Artestetica Milano: Ringiovanimento, cosa può consigliare?



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Come si rivolge ad una paziente nel caso in cui venga richiesto uno studio del viso e l’indicazione ad una procedura chirurgica?

Viene innanzitutto effettuata una valutazione globale della forma del viso. Un viso ovale, rotondo o squadrato non prevedono l’utilizzo di tecniche similari. In seguito si analizzano le aree suscettibili o meno di  correzione. L’invecchiamento del viso ha sempre una causa muscolare che agisce secondo direzioni vettoriali oblique o verticali. Il viso quindi viene analizzato per l’individuazione delle aree in cui deve essere effettuata la correzione delle fasce muscolari la cui direzione correttiva sarà uguale e contraria a quella che ha causato la loro discesa ovvero prevederà vettori obliqui o verticali contrari alla discesa che ci si presenta all’esame obiettivo. Infine si valuterà insieme alla paziente il corretto ” morphing “, ossia una previsione finale  dell’entità della correzione, per obiettivare se la pianificazione desiderata dalla paziente corrisponda a quella esposta dal chirurgo.

Nel caso si desideri un ringiovanimento decisamente visibile, cosa  può consigliare?

È necessario che ci sia una concreta indicazione e senza dubbio ascoltare le aspettative della paziente. Se si desidera una correzione importante nulla vieta di intervenire in modo più incisivo a condizione che questo non porti ad un’alterazione dell’armonia e della naturalezza del risultato che è sempre l’obiettivo da perseguire. 

Cosa si intende per lifting completo? 
Si parla di lifting completo quando l’intervento si rivolge a tutte le aree del volto:  sopracciglio, zigomo, guancia, contorno mandibolare, e collo comprendendo anche la correzione sia delle palpebre superiori che inferiori. La correzione più importante che definisce il risultato globale è senza dubbio quella tra la zona mandibolare e il collo con il  ripristino della corretta ovalità. È molto importante conoscere la giusta entità della correzione da apportare a ciascuna area del viso: ad esempio, una risollevamento della regione mandibolare e del collo  che non includa la regione zigomatico-geniena porterà ad un risultato non armonioso e ad una disuniformità visibile. 

Uno dei difetti più evidenti di un lifting mal eseguito è la deformazione della bocca. Perché si verifica?

Questo inconveniente non accade nell’esecuzione di un lifting muscolare poiché non coinvolge i muscoli responsabili della mimica delle labbra. Le labbra troppo tirate e visibilmente ampie, sono il risultato di tecniche obsolete dove si eseguiva una eccessiva trazione della cute, rendendola così poco elastica e unitamente ad un mancato riposizionamento delle fasce muscolari sottostanti questo comportava uno sgradevole effetto innaturale. Un lifting esclusivamente cutaneo, superficiale, non soltanto genera un aspetto artificioso, ma presenta anche una durata nel tempo estremamente inferiore.


Che cicatrici lascerà l’intervento nel caso di un lifting ?

Le cicatrici di un lifting sono nascoste all’interno del cuoio capelluto,  lungo la conformazione  dell’orecchio e dietro lo stesso.
Sfruttando tali pieghe naturali del viso un lifting ben condotto non lascia segni visibili.

Artestetica Milano: Lifting, parliamo della paura

Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

Quale approccio psicologico dovrebbe avere la paziente nell’affrontare un intervento di chirurgia estetica come il lifting?

È fondamentale avere un buon feeling con lo specialista al quale ci si rivolge. Senza, un intervento chirurgico può diventare fonte di insoddisfazione e di perdita delle proprie aspettative. Potersi fidare completamente del proprio chirurgo è essenziale non solo per quanto riguarda la ottima riuscita dell’intervento, ma anche per avere la certezza di essere seguiti con tutte le attenzioni necessarie e affidarsi a chi sappia gestire nel migliore dei modi una eventuale complicanza. L’intervento è un viaggio che includendo i tempi di preparazione e di recupero può durare anche un mese, e come in tutti i viaggi, avere una completa fiducia in chi ti fa da guida è fondamentale.

Parliamo della paura. Come si può esorcizzare il timore dell’intervento estetico?


Si tratta di due aspetti intimamente correlati. È più che lecito per tutti i pazienti avere qualche timore nel sottoporsi ad un intervento chirurgico. Per molti anni, in Italia si è stati abituati da molte icone dello spettacolo e dei media a riconoscere all’istante interventi eseguiti in maniera approssimativa, con risultati deformanti, innaturali,che hanno cambiato profondamente l’aspetto di chi vi si è sottoposto. “Cambiamento” non è una parola rassicurante in chirurgia estetica: l’obiettivo a cui bisogna rivolgersi è sempre quello della correzione, mai del cambiamento. Correggere un eccesso, un’imperfezione, un tessuto abbondante, una pesantezza ,che è l’unico obiettivo al quale la chirurgia estetica dovrebbe mirare, è ben altra cosa che modificare o cambiare. Da qui viene risolto il timore dell’intervento estetico, quando si abbia la consapevolezza di affidarsi ad uno specialista che conosca la differenza tra correzione e modifica e possa assicurare alla paziente che tutto quanto si farà è donarle la sua freschezza perduta, e non trasformarla per seguire questa o quella moda a prezzo della sua identità. La correzione è sempre il frutto di una tecnica ad personam, moderna, analitica, che rende di fatto impossibile qualsiasi alterazione dei lineamenti del volto. 


Quanto tempo occorre alla paziente per metabolizzare la sua nuova immagine in seguito all’intervento?

Innanzitutto è importante ricordare che un approccio consapevole si trova anche e soprattutto nella corretta informazione e preparazione preliminare all’intervento. La paziente deve poter avere il tempo, una volta ottenute tutte le informazioni e le prospettive possibili, di riflettere e prepararsi all’intervento con la massima tranquillità. Sicuramente una sola visita non basta: la paziente avrà sicuramente altre domande da fare al medico che le sorgeranno in seguito alla prima visita per cui è necessario rivedersi una seconda volta, e talora anche una terza due o tre giorni prima dell’intervento.

Artestetica Milano: Come si possono affrontare i primi segni del tempo

Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

Come si possono affrontare i primi segni del tempo? Come approcciare ad una correzione quando appaiono le prime rughe ?

Le prime rughe devono sempre poco preoccupanti. Sono un naturale indice del tempo che passa, della eccessiva esposizione al sole, di una disidratazione eccessiva nei periodi freddi. Devono essere semplicemente considerati dei segnali e non è necessario intervenire al momento della loro comparsa. Sarà sufficiente dedicare una maggiore attenzione al nutrimento della pelle e alla sua difesa dagli agenti atmosferici. Pertanto, non consiglierei di pensare subito alle “punturine”.

Quando è invece necessario intervenire tempestivamente per far fronte alle prime rughe?

Si può pensare a due risposte. La prima di ordine psicologico: ognuno ha il diritto di godere la propria esistenza al meglio. Una donna che inizia a percepire il proprio invecchiamento può scegliere di rivolgersi alla medicina estetica anche per ritrovare il soddisfacimento di una dimensione personale, dimenticata magari a lungo per un’attenzione concentrata soltanto sulla famiglia, sui sacrifici e la fatica che comporta la sua gestione. Dopo molti anni vissuti solo come moglie, come madre o come lavoratrice, concedersi un ritorno alla cura di sé è spesso uno strumento molto efficace verso una soddisfazione complessiva nel vivere la propria vita. Il momento di pensare all’intervento estetico è spesso quello che permette di segnare una svolta, di riprendere i propri spazi e di ritornare ad una cura di sè stesse che le circostanze hanno obbligato fino a quel momento a tralasciare. La seconda risposta è di ordine tecnico: attendere troppo porta  a maggiori difficoltà per una correzione efficace. Per scegliere il momento corretto, farsi seguire da uno specialista, è una strada sana per un approccio corretto.

Quali sono i fattori interni che incidono sull’invecchiamento?

Innanzitutto ad influire negativamente sull’invecchiamento sono le cattive abitudini che incidono su qualsiasi ambito della salute: un consumo eccessivo di alcolici, il fumo, un’alimentazione scorretta sono i primi elementi sui quali intervenire per avere un aspetto migliore. La tonicità del viso è spesso precocemente compromessa da questi elementi, ed ancor più quando questi siano accompagnati da poca attenzione nella protezione dagli agenti atmosferici e da un insufficiente esercizio fisico. La predisposizione all’invecchiamento ha anche influenze genetiche, contro le quali una maggiore attenzione e cura rappresentano la prevenzione più efficace.

Artestetica Milano: Lifting chirurgico, quali sono i tempi di guarigione


Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

Per quanto riguarda il lifting chirurgico, quali sono i tempi di guarigione ?


Il post-operatorio di un lifting muscolare vettoriale rende il volto pronto per le relazioni sociali dopo circa 12-15 giorni. Si utilizzano presidi che consentono di evitare gonfiori, ematomi o sieromi. Dopo un lifting profondo possono infatti crearsi degli spazi virtuali all’interno del viso dove è possibile l’instaurarsi di brevi e transitori fenomeni infiammatori con la fisiologica formazione di liquidi, ma grazie a nuove tecniche questo evento può essere ridotto al minimo, poiché l’intera struttura del volto è trattata in modo tale che resti aderente nelle sue componenti, dagli spazi cutanei superficiali alle fasce muscolari più profonde. 

Prima dell’approccio chirurgico, l’utilizzo dei filler comporta il rischio di allergie e reazioni avverse?

Una certa fama negativa dei filler risale per la medicina estetica, quando 25 o 30 anni or sono l’impiego corrente era quello del collagene bovino. Il numero di intolleranze era alto, ed era necessario effettuare un punch test sull’avambraccio per valutare eventuali allergie. I filler moderni sono invece estremamente sicuri, a patto che abbiano una certificazione sanitaria della comunità europea. Sono prodotti altamente tollerati, e sebbene alcune rarissime reazioni individuali abbiano portato a sintomi di indurimento locale, questi si sono dimostrati facilmente risolvibili. Il risultato è sempre naturale e soddisfacente quando il filler sia eseguito con tutta la cura necessaria: anche in questo caso rivolgersi ad uno specialista è l’unica garanzia di una completa sicurezza. Spesso infatti i problemi sorgono più in seguito a carenze tecniche dell’operatore (scarsa disinfezione, somministrazione erronea) che a intolleranze individuali. 

In questi ultimi anni c’è stata una grande evoluzione della chirurgia estetica. Che direzione sta prendendo?

La storia della chirurgia estetica in Italia sta ora uscendo dal “boom” degli anni Novanta, che insieme ad un enorme aumento degli interventi e delle pratiche di medicina estetica hanno portato con sé una regolamentazione spesso insufficiente della professione, sia a livello legislativo che deontologico. Oggi c’è fortunatamente molta più attenzione da parte del paziente medio, e si riconoscono i primi frutti di un’informazione sanitaria corretta che ponga chi desidera sottoporsi ad un intervento estetico in una situazione di completa consapevolezza. È necessario essere accorti e meticolosi nella scelta del proprio specialista e del trattamento da effettuare, oltre che della struttura sanitaria in cui si effettua l’intervento. Non dimentichiamo infatti che gli interventi chirurgici vanno sempre eseguiti in una casa di cura altamente certificata, in cui ci sia la totale disposizione di tutte le risorse necessarie per la gestione delle complicanze. È inoltre fondamentale una attenta valutazione dei precisi tempi di ricovero a seconda dell’intervento eseguito e della età del paziente.

Artestetica Milano: Miglioramento dell’immagine per quanto riguarda gli uomini


Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Artesteticamilano, Via quadronno 6, Milano tel. 02 58314665 – 3487115870 - www.artesteticamilano.it - info@artesteticamilano.it

Fra gli interventi estetici, qual è il più visibile per il miglioramento dell’immagine complessiva?

Va fatta una distinzione tra il profilo corporeo ed il viso. Il viso è sempre esposto; qualsiasi inestetismo è difficilmente occultabile. Un viso tonico, compatto e luminoso è desiderato da tutti, ma a volte poco armonico rispetto al resto del corpo. I metodi più innovativi come il “ body contouring ” sono rivolti alla ricerca di un’armonia complessiva, di una globale uniformità: in questo caso alla aspirazione dell ’adipe in eccesso si associa una sua redistribuzione nei distretti che invece ne sono carenti. È un intervento sempre più richiesto, che permette un ottimo ripristino delle armonie corporee con la minima invasività. La differenza è estremamente visibile, la silhouette viene scolpita in un unico tempo operatorio e con le giuste proporzioni.

Significa che un intervento del genere può sostituirsi a molti anni di esercizio fisico e palestra?

Una sana attività fisica, in molti casi non è sufficiente da sola al raggiungimento di una forma fisica e a curve frutto di sapienti tecniche chirurgiche. Lo sport da solo spesso non riesce a correggere profili e proporzioni costituzionali.  Dopo più gravidanze, ad esempio, sarà difficile restituire al corpo la tonicità pregressa con il solo esercizio fisico, mentre è fattibile farlo con un intervento di body contouring. Ricordiamo, per inciso, che la lipoaspirazione non è un intervento nato per dimagrire, nonostante la comune credenza. Prevede soltanto la rimozione e il modellamento di un eccesso adiposo localizzato: chi è generalmente obeso non è un  candidato all’ intervento. Viceversa lo stesso diventa indicato dove l’inestetismo  risieda in zone localizzate eccessivamente adipose ed atrofiche, associate magari a carenze di tono in altre zone. L’esempio principe è appunto quello delle donne che hanno avuto  più  gravidanze, dove ad un eccesso adiposo su fianchi ,addome e arti inferiori è spesso associato un gluteo e/o un seno mancanti di proiezione (tono) e di volume (forma).

Per quanto riguarda gli uomini, qual è il modo di eliminare il timore spesso presente nel rivolgersi alla medicina estetica?

Quello tipicamente maschile è un timore socioculturale fortemente legato ad una concezione un po’ “machista”, in cui si manifesta la paura di apparire femminilizzati, di perdere virilità. Non credo che questi siano tempi in cui avvicinarsi alla chirurgia estetica debba minare l’autostima e la potenza maschili. È sempre una forma di amore verso se stessi e verso coloro con cui condividiamo la nostra vita. L’imbarazzo sarebbe più giustificato, all’opposto, verso la mancanza di rispetto per la propria immagine.


Chirurgia estetica è realizzazione di un sogno. È possibile regalare la felicità con un bisturi?

Assolutamente no. La chirurgia estetica non deve mai, in nessun caso, sostituirsi all’intervento di altro genere di specialisti quando il problema fondamentale sia la mancanza di felicità nella propria esistenza. La chirurgia estetica non risolve problemi di coppia, non cura problemi dell’accettazione di sé, non ridona un amore assente. Può soltanto spianare la strada perché altri fattori intervengano assieme ad essa per ridare serenità, ma non è mai l’unica strada necessaria. Dove si presenti un paziente che manifesti questo tipo di disagio, che lo specialista sa riconoscere come profondo e dovuto a motivi psicologici e non estetici, l’intervento va rimandato, e il paziente indirizzato a colui che solo può intervenire efficacemente su questo genere di situazione. Il chirurgo estetico non ridona mai l’amore per se stessi: può soltanto amplificare quello che è già presente.

sabato 16 aprile 2016

Dr."THE FACE" Antonio Distefano Copertina Aprile 2016 del Mensile Pianeta Salute

Dr."THE FACE" Antonio Distefano Copertina Aprile 2016 del Mensile Pianeta Salute 




http://www.rossopositivo.it/PIANETA-SALUTE-183-aprile.pdf

http://iostyle.vanityfair.it/Foto/Styler/ArtEsteticaMilano/5a154a25a20d46479c2ee3de759aa988


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venerdì 1 aprile 2016

Antonio Distefano Dr. "The Face"


LIFTING
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Dr. Antonio Distefano
Specialista in Chirurgia Plastica
Ricostruttiva ed Estetica
Il volto, delle donne in particolare, è come un’ opera d’arte che non si dovrebbe modificare mai senza conoscere il progetto, l’idea dell’artista.
Non dissimile è il lavoro del chirurgo plastico al quale parimenti si richiede non un cambiamento ma una correzione, un alleggerimento come fosse la pulizia e il restauro di un’opera d’arte di grande valore.
Ogni volto ha una una struttura che il chirurgo deve osservare e analizzare molte volte per scegliere la tecnica più appropriata per un risultato consono alla sua forma e alla età della paziente.
Ogni viso possiede uno scheletro, una muscolatura dalla quale d’impatto, istintivamente si riconosce non solo la sua storia ma anche la chiave corretta per poter intervenire efficacemente col massimo della naturalezza quasi da non indurre a fare, in chi ci osserva dopo l’intervento, la solita affermazione: “ Ha fatto qualcosa al viso, ha cambiato faccia”.
In questo senso mi spaventa la leggerezza e la frettolosità con la quale alcune donne affidano la cura del proprio volto a coloro che possono sconvolgerne l’equilibrio dei lineamenti. Così come mi spaventano coloro che non solo pretendono di “cambiare” il proprio volto per essere più belli o seducenti ma che includono nell’intervento la risoluzione di disagi di altra origine.
Un lifting non potrà mai convertire una persona timida ad una estroversa, una depressa ad una felice.
Il lifting non determinerà un cambio radicale nella vita emozionale di una persona.
Permetterà di amplificarne qualità , stati emotivi , passioni, istinti già presenti attraverso una maggiore autostima verso se stessi.
Parimenti non illudiamoci di eliminare le borse di grasso sotto le palpebre o di far risalire il collo di 5 cm faticando 3 ore in palestra tutti i giorni, non mangiando o rinunciando ad un sano calice di vino al giorno, perché tutto questo non potrà lontanamente risanare gli inestetismi di un viso che ha perso tonicità e forma.
Cosi come non bisogna illudersi che un sano lifting porterà indietro il tempo di 20 anni, riconquistando amori perduti, seminando cuori infranti o procurando avanzamenti di carriera perché questo parimenti non si verificherà .
Il lifting è un atto d’amore solo verso se stessi. Una forma di rispetto, di relativismo dal quale si riparte per raggiungere un assoluto: il proprio Io.
Un viaggio unico e meraviglioso che mai potrà avere eguali.
L’imbarco verso un microcosmo dove chirurgo e paziente affronteranno insieme le gioie di una meta comune: l’approdo verso un macrocosmo nuovo.
Non il perseguimento di una bellezza perfetta o idealizzata.
La bellezza non sempre è sinonimo di perfezione perche la stessa è camaleontica ed evolutiva.
La bellezza è anche imperfezione, valore che rende unico il volto di ogni persona ,
che amplificherà e che gli darà un valore aggiunto.
E’erroneo ritenere che tutte le donne si sottopongano ad un lifting per frivolezza o per narcisismo. E’ plausibile che lo facciano anche per disagi della propria vita di relazione o per un istinto ancora vivo che reclama diverse necessità di conferma che famiglia e lavoro hanno intorpidito. Bisogni di concedersi degli spazi di “ sano egoismo”.
Cosa certa e di diversa origine è invece la difficoltà di saper invecchiare serenamente, indipendentemente da altri fattori.
Presuppone sacrifici e molta volontà.
Invecchiare male è tipico di moltissime persone; invecchiare al meglio non è impossibile ed è la richiesta sempre più crescente ma che non deve essere una missione obbligatoria e maniacale dal momento che i chirurghi possono fare molto ma non certamente miracoli.
Ciò che personalmente mi impaurisce non è la tecnicità dell’intervento, la difficoltà della correzione ma “ l’angolo buio” che può celarsi dietro gli occhi delle pazienti. Un buon risultato sarà fallimentare se dietro ad esso si celerà una persona ombrosa , se la luce nei suoi occhi sarà spenta.
Si può avere la stessa luce negli occhi a sessanta e settant’anni come a venti continuando a essere curiosi di ogni nuovo giorno perché a partire da una certa età il passato e il futuro sono solo desideri che non devono diventare una meta forzata.
Volti stanchi e spesso timorosi che, nei colloqui con il chirurgo, non sono espressione di incertezze o di indecisioni della ferma volontà di invecchiare bene ma testimonial anche di paure come quella di non riconoscersi dopo l’intervento. Tengo a precisare che un moderno e corretto lifting vettoriale non può modificare nessun lineamento e che la paura è probabilmente legata alla abitudine della propria immagine che l’occhio ha scolpito dentro la nostra mente dalla quale non ci si vuole distaccare, inducendo nella paziente la falsa idea di una modifica e non di una correzione.
Assuefarsi per troppi anni ad un viso appesantito, dove non si riconosce più il confine fra il contorno mandibolare e il collo, dove le guance si presentano incavate per il rilassamento dei muscoli mimici che si adagiano e si ripiegano nelle depressioni ossee dello scheletro facciale, fa perdere aderenza a ciò che allo specchio la paziente da una parte vede e riconosce come self ma che dall’ altra parte si scontra o con il desiderio di migliorare correggendone la pesantezza o con la non accettazione del tempo che passa (disconoscimento del proprio self ).
Tutte ferite che offuscano la mente e che ogni chirurgo deve saper cucire lasciando nessun segno visibile possibile.
Artista di un involucro saldamente legato ad un contenuto sano che non perderà la sua compattezza al minimo bradisismo, lontano da quella protezione che io medico chirurgo non potrò garantire quando, alla fine del viaggio, dovrò lasciare ogni paziente alla propria vita, alla curiosità di percepire ciò che dentro il proprio Sé dovrà ricominciare a vivere e a strutturare secondo livelli “altri” da quelli vissuti nel nostro viaggio.
Livelli superiori che vigileranno per una vita inter relazionale più alta dove l’insicurezza per un addome non perfetto o un seno non conico verranno travolti da sovrastrutture che disintegreranno qualsiasi interferenza di uno specchio meno impietoso che non proietterà più quotidiani confronti obbligati.
Il lifting come iter personalizzato che va oltre la pura correzione dell’eccesso muscolo-cutaneo, di un’ovale perduto o di un collo cadente e ondeggiante per agire più profondamente intervenendo su una migliore percezione dell’Io corporeo globale quasi a volersi liberare di una forma non più riconosciuta come “self “ ma che vuole intercettare una nuova essenza di sé.