martedì 22 settembre 2015

Medicina Rigenerativa

Medicina Rigenerativa
Quale sarà il futuro della medicina?
Da sempre la medicina ha cercato di porre riparo ai danni provocati dal naturale invecchiamento cui ognuno di noi è sottoposto.
La pelle è l’ organo in prima fila in questo processo naturale in quanto barriera che ci protegge dalle aggressioni dei fattori esterni che possono danneggiarci.
Al trascorrere del tempo vanno anche sommati altri fattori, alcuni di essi modificabili, altri non modificabili.
Tra i primi naturalmente c’è lo stile di vita che comprende vari aspetti: abitudini alimentari sedentarietà o meno, cattive abitudini quali il fumo o l’eccessiva esposizione al sole e via dicendo. Fra i secondi: l’ereditarietà e la predisposizione genetica ad invecchiare più o meno bene scritta nel nostro DNA.
La medicina estetica, come ogni alta branca medica, non sfugge alla regola generale che ci dice come sia molto più difficile correggere e rimediare ad un qualsiasi evento dannoso quando questo si è ormai già verificato. L’ invecchiamento, con tutto il corredo di inestetismi che lo accompagnano, non sfugge a questa semplice regola.
Ecco allora che il ricorso a tutta una serie di trattamenti estetici, dai filler alla tossina botulinica, ai peeling con sostanze acide; così come l’utilizzo di tecnologie e di diverse forma di energia (laser, radiofrequenza, ultrasuoni, ecc.), risulta efficace, spesso in maniera notevole, ma cura, cioè corregge, gli inestetismi quando questi si sono resi evidenti; una vera e propria opera di prevenzione e di ripristino risulta molto difficile da intraprendere.
Anche la stessa chirurgia estetica riesce a corregger i difetti dovuti all’invecchiamento, attraverso interventi chirurgici mirati alle singole regioni del corpo: face lift per il viso, blefaroplastica per gli occhi, lifting del seno o dell’addome e così via; ma non svolge una reale azione di prevenzione.
Il tutto a prezzo di interventi invasivi che lasciano comunque, per quanto ottimamente eseguiti, residui in termini di cicatrici e talvolta altri diversi inestetismi.
Qual è allora il futuro di questa branca della medicina, la medicina estetica? Verso quali obbiettivi si orientano le ricerche in questo campo? La risposta è una soltanto: LA MEDICINA RIGENERATIVA
E’ noto che il nostro organismo ha dentro di se enormi potenzialità ed ha la capacità straordinaria di potersi auto-riparare, esempio classico ne è la guarigione delle ferite.
Questa capacita è massima nei bambini, cioè negli organismi in fase di sviluppo, ma purtroppo tende a diminuire con l’età. Con gli anni infatti, viene meno la capacita di riparare ai danni che i vari fattori esterni, gli stili di vita scorretti, le malattie, provocano nel nostro DNA e quindi sui nostri tessuti e organi, fra i quali la cute ed i tessuti di sostegno: il sottocute, il grasso, i muscoli, le ossa.
Questa capacita rigenerativa, riparativa, è guidata da una serie di proteine che nel loro insieme si definiscono FATTORI DI CRESCITA (GROWTH FACTORS).
Si conoscono diversi di questi fattori, ognuno con una sua specifica capacita di stimolare un particolare tessuto:
PDGF (Platelet Derived Growth Factor) che ha azione, mitogena e ed angiogenetica, coordinando inoltre l’azione degli altri fattori di crescita
TGF-beta (Trasforming Growth Factor-beta) capace di stimolare osteoblasti e fibroblasti ma anche di inibire gli stessi fibroblasti;
IGF 1 e 2 (Insulin – Like Growth Factor 1 e 2) in grado di indurre la deposizione della matrice ossea e di incrementare gli osteoblasti;
FGFB (Fibroblast Growth Factor Basic) in grado di stimolare i fibroblasti e la sintesi del collagene, molto studiato e utilizzato in medicina estetica;
EGF (Epidermal Growth Factor) stimolatore delle cellule mesenchimali ed epidermiche e della loro attività;
VEGF (Vascular Endotelial Growth Factor) stimola la neo angiogenesi, cioè la crescita di nuovi vasi.
I Fattori di Crescita estratti dalla piastrine (PRP)
Per le nostre considerazioni prenderemo in esame l’impiego dei fattori di crescita piastrinici anche in rapporto alla normativa e alle regole che ne governano l’impiego clinico. L’utilizzo clinico dei fattori di crescita piastrinici autologhi è infatti anch’esso gravato da oneri di carattere regolatorio e medico-legale ma presentano il vantaggio di essere più facilmente disponibili delle cellule staminali adulte e non comportano la necessità di disporre di complicati sistemi di separazione e preparazione.
I fattori di crescita piastrinici sono costituite da insiemi proteici in grado di stimolare e regolare la crescita cellulare e di conseguenza la proliferazione delle cellule stesse. Le tecniche di isolamento e clonazione dei geni hanno permesso grandi passi in avanti in questo campo ma si deve considerare che con metodiche più semplici ed economiche si riescono ad ottenere in tutta sicurezza dal corpo umano fattori di crescita cellulari.
PROCEDURE PER LA PREPARAZIONE DEI FATTORI DI CRESCITA CELLULARE
Il metodo più semplice, sicuro ed economico per ottenere fattori di crescita consiste nell’utilizzare appositi kit: primariamente si esegue un normale prelievo di sangue, questo viene posto in apposite provette e poi avviene la centrifugazione del campione di sangue. La centrifuga consiste in una apparecchiatura in grado di generare la separazione tra corpi aventi differente densità mediante l’uso della forza di accelerazione centrifuga.Facendo quindi ruotare velocemente una provetta contenente sangue si ottiene una stratificazione con separazione totale o quasi fra le componenti solida e liquida. Dalla centrifugazione del sangue si ottiene del plasma autologo contenente un alto numero di piastrine (concentrate da 2 fino ad 8 volte) che sono uno dei principali costituenti cellulari del sangue e vengono prodotte dal midollo osseo; la loro funzione è quella di aderire fra loro per favorire i processi di coagulazione.
All’interno dei granuli contenuti nelle piastrine si trovano i diversi fattori di crescita sopra indicati.
I fattori di crescita contenuti nelle piastrine sono capaci di stimolare diversi meccanismi cellulari tra cui la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti (le unità funzionali del derma) e la sintesi del collagene, richiamando o riattivando le cellule staminali presenti nella zona che stiamo trattando, migliorando lo stato della pelle.
L’efficacia è stata documentata nella letteratura scientifica, confermando i risultati ottenibili nei diversi distretti corporei ed evidenziando, attraverso prelievi bioptici, la presenza dopo il trattamento, di collagene giovane di nuova formazione.
Ne deriva quindi che possono essere trattate tutte le zone dove può essere necessario migliorare il trofismo cutaneo: oltre al viso, collo e decolleté, anche braccia e interno cosce.
Eccellenti risultati si osservano anche nel trattamento precoce nella perdita dei capelli (ALOPECIA) e nella prevenzione di questo fenomeno nelle persone che hanno una predisposizione genetica, ereditata, alla calvizie in età giovanile.
Negli ultimi anni i campi di utilizzazione dei fattori di crescita sono diventati molto più ampi e si vanno sempre più estendendo. Attualmente i fattori di crescita piastrinici vengono impiegati con vari modalità e diverse procedure in moltissime branche della medicina e chirurgia: ortopedia, oculistica, cardiochirurgia, chirurgia plastica, medicina sportiva, odontoiatria, chirurgia maxillo-facciale, etc. Si utilizzano i fattori di crescita piastrinici autologhi anche in diabetologia e nella terapia delle ferite del piede diabetico con gravi ritardi di cicatrizzazione, così come in chirurgia vascolare nel trattamento delle ulcere di lenta guarigione.
TRATTAMENTO
Una volta ottenuto il concentrato di piastrine ricco di fattori di crescita, questo viene iniettato, analogamente a quanto si esegue abitualmente nella mesoterapia e nelle biorivitalizzazioni, con aghi molto fini e corti, nelle zone dove si vuole che i fattori di crescita esplichino le loro potenzialità rigenerative e di stimolo dei tessuti.
La seduta di PRP viene effettuata in ambulatorio, senza anestesia, tramite delle micro iniezione con un ago sottilissimo.
Nel viso si vuole ottenere la formazione di nuove fibre collegare ed elastiche, sul cuoio capelluto lo stimolo dei bulbi piliferi non ancora andati in atrofia affinché possano far ricrescere i capelli, nelle zone con difetti di cicatrizzazione perché agevolino questo processo, ecc.
Nei nostri protocolli il trattamento viene effettuato con una dose di “attacco” ad elevata concentrazione di piastrine e quindi di fattori di crescita, tale dose iniziale può essere ripetuto dopo alcuni mesi (dai sei mesi all’anno), poi si continua con il mantenimento che prevede una seduta ogni anno circa.
RISULTATI
La rigenerazione dermica tramite Fattori di Crescita Piastrinici (PRP) equivale a una vera e propria “cura ristrutturante” per la cute.
Grazie a questo processo è possibile ottenere una pelle più tonica, elastica, turgida, fresca e giovane.
Dunque un trattamento non meramente estetico, ma una vera e propria terapia biologica volta a stimolare la rigenerazione e la vitalità della propria cute.
FAQ
Quali sono i possibili effetti collaterali? Trattandosi di materiale prelevato dall’organismo stesso, il rischio di reazioni allergiche è nullo e il rischio di infezioni crociate derivate dall’uso di materiali di origine animale è impossibile perché, ripetiamo, il prodotto è AUTOLOGO.
Come per qualsiasi altro trattamento iniettivo, possono formarsi piccoli ematomi associati a un lieve gonfiore, che scompaiono nel giro di poche ore, dovuto al minimo trauma determinato dalle punture.
Il PRP ha delle controindicazioni? Le controindicazioni classiche sono la gravidanza e le infezioni in corso nella zona da trattare. Quelle specifiche sono le lesioni tumorali e i quadri di piastrinopenia. Per il resto il trattamento con PRP non ha nessuna controindicazione specifica.
Va eseguita una preparazione particolare?
Il trattamento non richiede alcun tipo di preparazione, il giorno in cui si effettua, si deve solo procedere alla pulizia del viso eliminando l’eventuale trucco.
Va eseguito in un periodo particolare dell’anno?
No questo tipo di trattamento non ha controindicazioni relative alla stagione, può essere eseguito in qualsiasi stagione e con qualsiasi temperatura; inoltre non richiede accortezze particolari se ci si espone al sole, se non le abituali precauzioni di utilizzo di creme protettive solari, a seconda del tipo di pelle di ciascuno.
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
Ricapitolando si possono suggerire alcune regole base cui fare riferimento prima di iniziare una terapia con concentrati piastrinici autologhi ed i relativi fattori di crescita:
1. Seguire le comuni regole base della chirurgia,
2. Informare adeguatamente il paziente per iscritto (consenso informato),
3. Avvalersi dell’autorizzazione e del controllo del servizio trasfusionale di riferimento,
4. Utilizzare apparecchiature di aziende che assicurino la qualità dei loro prodotti con la conformità alle disposizioni europee (norme CE),
5. Attenersi per quanto possibile a protocolli e linee guida validate.

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